Dr. Filippo Finizio - Specialista in Cardiologia

La Cardiologia è una branca della medicina che si occupa dello studio, della diagnosi e della cura (farmacologica e/o invasiva) delle malattie cardiovascolari acquisite o congenite.
Chi si occupa di tale branca della medicina, come medico specialista, viene chiamato cardiologo.
Oltre che della cura di malattie cardiovascolari, scompensi, anomalie, il cardiologo si occupa della 
prevenzione cardiovascolare e della riabilitazione del paziente sottoposto ad intervento cardiochirurgico.

 


Le malattie cardiovascolari sono ancora la prima causa di morte al mondo

(50 % del totale dei paesi sviluppati e 25% nei paesi in via di sviluppo)

Premessa

COSA SONO LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI ? 
Il sistema cardiovascolare è formato da una pompa meccanica, il cuore, e da una sistema di tubi che partono dal cuore (l'aorta e le altre grandi arterie) e progressivamente si dividono in condotti sempre più piccoli (arterie di medie dimensioni e arteriole) fino a tubicini dalla parete sottilissima (i capillari). La principale funzione del sistema cardiovascolare è quella di trasportare alle cellule di tutto il corpo il sangue e con esso l'ossigeno e le sostanze nutritive; inoltre, esso è deputato a portar via l'anidride carbonica e le sostanze di rifiuto prodotte dagli organi. Questi scambi si realizzano attraverso i capillari che hanno pareti sottilissime e arrivano a tutte le cellule. Le malattie cardiovascolari sono le patologie che colpiscono il cuore e/o i vasi sanguigni. Il danno provocato da queste malattie può far si che, in determinati distretti, non giunga una quantità di sangue adeguata alle esigenze. L’insufficiente afflusso di sangue in un distretto fa sì che le cellule che lo costituiscono vadano rapidamente incontro a carenza di ossigeno Questa carenza di ossigeno è detta ischemia. Se l’ischemia si prolunga nel tempo, può causare la morte di una parte dell'organo (infarto). L'ictus cerebrale e l'infarto del miocardio sono le più gravi malattie cardiovascolari. Nel primo caso la malattia determina una riduzione di sangue a livello di una zona del cervello; nel secondo caso si ha una riduzione del flusso di sangue a livello di una delle coronarie, i vasi deputati a portare il sangue al muscolo cardiaco (miocardio). Il danno provocato al cuore dall'infarto rende più difficile il lavoro di pompa di quest'organo e questo può determinare problemi circolatori anche in altri distretti corporei. 

 

PERCHE' COMPAIONO LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI ?
Sia l'ictus cerebrale sia l'infarto del miocardio sono, nella maggior parte dei casi, la conseguenza del fenomeno noto con il termine di aterosclerosi. L'aterosclerosi consiste nel fatto che, sulla parete interna dei vasi si formano dei depositi (le placche aterosclerotiche) di materiale grasso (prevalentemente colesterolo). La formazione della placca è un fenomeno che avviene nel tempo e dipende dalla predisposizione di ciascun individuo e della presenza e gravità di alcuni fattori, i cosiddetti fattori di rischio . La placca aterosclerotica restringe il lume del vaso e determina una riduzione del flusso sanguigno. Le cellule a valle del restringimento saranno fornite da una quantità ridotta di ossigeno e sostanze nutritizie; ciò una determina sofferenza, l’ischemia, che diventa particolarmente evidente in situazioni di aumentato fabbisogno energetico, come durante lo sforzo fisico. Il quadro clinico corrispondente all’ischemia miocardica è l’angina. Il paziente avvertirà un dolore, generalmente in corrispondenza dello sterno, l'angina per l'appunto (angor = dolore).Le placche, inoltre, possono rompersi. La rottura di una placca aterosclerotica determina l’attivazione del sistema della coagulazione (come succede per le ferite) e la formazione di un tappo emostatico costituito dalle piastrine e dai componenti del sistema della coagulazione (fibrina). Il tappo emostatico (trombo) determina un'ostruzione a valle della quale non arriverà sangue, ne’ ossigeno ne’ sostanze nutritizie. La sofferenza delle cellule è tale che vanno incontro a morte. Il quadro clinico corrispondente alla trombosi è l’infarto.

 

FATTORI DI RISCHIO

La prevenzione delle malattie cardiovascolari rappresenta un’urgenza per i Paesi industrializzati sia per la loro diffusione, in continua crescita, che per la mortalità ad esse associata (gli Europei muoiono più per le malattie cardiovascolari che per i tumori). Le malattie cardiovascolari si possono prevenire. Le strategie preventive si basano sul cambiamento di particolari abitudini comportamentali e sulla correzione di condizioni patologiche che possono predisporre all’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Lo scopo di questa sezione del portale è quello di fornire le informazioni necessarie per conoscere il proprio rischio di avere una malattia cardiovascolare e per prevenirle.

 

CHE COS' E' LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI ?
Le malattie cardiovascolari sono estremamente diffuse nella popolazione. Rappresentano la prima causa di morte nei Paesi industrializzati, tra cui l'Italia, e sono in aumento. Sono causa non solo di numerosi decessi ma anche di una riduzione della qualità di vita di chi ne è colpito in maniera non letale. Le malattie cardiovascolari si possono, almeno in parte prevenire. Ciò è possibile mettendo in atto una serie di misure di tipo comportamentale (smettere di fumare, modificare le abitudini alimentari, fare attività fisica) e di tipo terapeutico (ridurre la pressione alta, il colesterolo alto, controllare il diabete). Adottare questi consigli significa fare prevenzione. La prevenzione è senza dubbio la migliore strategia da adottare per ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari!Un valido programma di prevenzione può essere effettuato solo dopo aver identificato cosa è necessario modificare. In altre parole, è importante riconoscere l’esistenza di fattori che predispongono un singolo soggetto ad andare incontro ad una malattia cardiovascolare o la presenza della malattia ancora asintomatica.

La "diagnosi precoce" può salvarti la vita!